Notevole interesse sta suscitando il libro autobiografico di Carmela (Carmen) Lavezzari “Memorie di una ‘persona di interesse’”, il cui lancio ufficiale ha avuto luogo nella Biblioteca Comunale di Leichhardt, nella Piazza dell’Italian Forum alla presenza di oltre 100 persone. Ha presentato il libro bilingue, in italiano e in inglese, lo storiografo della comunità italiana in Australia Gianfranco Cresciani, che ne ha curato l’edizione e ha scritto l’introduzione storica, inquadrando le esperienze di Carmela e del marito Umberto in un periodo della recente storia australiana in cui prevaleva un’ossessione per il “pericolo comunista”, e quindi per ogni atteggiamento progressista.
Ha preso la parola anche il sindaco di Leichhardt Rochelle Porteous, che ha elogiato Carmela per il suo impegno sociale e attivismo politico. Dopo un messaggio di ringraziamento Carmela ha risposto alle domande del pubblico, parlando fra l’altro e delle esperienze sue e del marito Umberto, di immigrati prima in Svizzere e poi in Australia, dei primi rapporti con il mondo australiano dei sindacati e con i comunisti australiani e poi l’attivismo con la FILEF.
Nella sua introduzione Cresciani descrive la storia dei Lavezzari come degna di nota per tre ragioni. Innanzitutto perché l’ha scritta di sua mano la stessa protagonista, superando le difficoltà di vita di tanti immigrati “e ci ha consegnato, con sforzo e anche con sofferenza, una preziosa testimonianza del contributo suo e di Umberto allo sviluppo della loro patria di adozione”. Una seconda ragione è che il racconto “smentisce un’opinione ampiamente diffusa, secondo cui gli immigrati italiani sono interessati solo a fare soldi e a fare figli, isolati dalla partecipazione politica attiva, rinchiusi in un loro universo dominato da pasta, pizza e povertà. Carmela e Umberto – in Italia, in Svizzera e in Australia – hanno manifestato una coscienza sociale e politica, prendendo parte attiva in formazioni e associazioni politiche australiane oltre che italiane, esprimendo sostegno per diverse cause, dall’istruzione ai servizi sociali, dallo sviluppo artistico al mantenimento culturale, per citarne solo qualcuna.
La terza, significativa, ragione per cui la storia di Carmela è fuori del comune è per la sua ‘doppia dimensione’: la prima, quella di una ‘normale’ donna di classe lavoratrice, emigrata, operaia in fabbrica, moglie e madre. L’altra dimensione, fino a poco tempo fa sconosciuta anche a loro, nasce dal fatto che quasi subito dopo essersi stabiliti a Sydney, lei e Umberto entrarono nel mirino dell’ASIO come “persone di interesse”. Durante gli anni 1950 e 1960 la paura dei comunisti, dei “rossi sotto il letto”, dominava incontrastata nei media australiani e nella cerchia governativa. I simpatizzanti comunisti, veri o presunti, erano strettamente sorvegliati dai servizi segreti.
I Lavezzari vennero all’attenzione dell’ASIO già nell’aprile 1961, quando solo i loro primi nomi, “Umberto” e “Carmen”, comparvero su Tribune, il giornale del CPA, il Partito Comunista Australiano, fra i partecipanti al picnic annuale del giornale. Solo molti anni dopo, nel 2009 e 2010, i Lavezzari hanno avuto accesso, grazie alla Legge sulla Libertà di Informazione, al volume 1 (fino al 1973) dei loro dossier.
Memorie di una ‘persona di interesse’, (158 pagine, Edizioni Padana Press), scritte in italiano e in inglese. Prezzo $20, per ordinazioni mandare un email a Carmela Lavezzari: clavezza@bigpond.net.au